Categoria: Insegnanti

  • 🧘 Intervista al Maestro Adalberto Zappalà – Yoga, suono e consapevolezza interiore

    🧘 Intervista al Maestro Adalberto Zappalà – Yoga, suono e consapevolezza interiore

    Nel panorama di pratiche corpo-mente a Varese, spiccano i corsi yoga con Adalberto Zappalà, maestro poliedrico che unisce yoga, spiritualità e suono. Dalle prime corde della chitarra alla meditazione profonda, Adalberto ci racconta il suo cammino. Se cerchi un’esperienza autentica e trasformativa, questa intervista ti farà scoprire perché i suoi corsi sono unici.


    Intervista ad Adalberto Zappalà

    1. Adalberto, ci racconti com’è iniziato il tuo percorso? Prima dello yoga c’era la musica?

    Nel 1965, a soli 13 anni, presi in mano una vecchia chitarra riparata con una sola corda—quasi uno spago. Quella fu la nascita della mia passione musicale. Ho studiato chitarra classica per due anni, poi mi sono cimentato con la chitarra elettrica. Tuttavia, la scoperta più profonda è stata la musica classica indiana e il sitar: dallo studio tradizionale alla ricerca spirituale nel suono.

    2. Cosa è successo dopo l’incontro con lo yoga nel 1976?

    Durante il servizio militare a Napoli, un commilitone mi diede un libro sullo yoga. Da lì tutto cambiò: ho iniziato a comprendere lo yoga non come ginnastica, ma come ‘filosofia di vita’, un sentiero verso la spiritualità. Iniziavo a vedere ogni gesto quotidiano come parte di un sentiero interiore: respirare, camminare, suonare – tutto si collegava.

    3. Hai studiato in India, al Kaivalyadhama. Com’è cambiato il tuo percorso?

    Nel 1981, conobbi il Dr. Manohar Laxman Gharote, che diventò il mio maestro fondante. Nel 1983 mi recai al Kaivalyadhama, a Lonavla, per la formazione insegnanti. Lì incontrai Babaji di Haidakhan, un leggendario maestro ascetico. Quell’esperienza è stata una pietra miliare: yoga non solo come postura, ma come ascolto profondo del divino dentro e fuori di noi.

    4. Cosa cercano oggi le persone che si avvicinano allo yoga, e cosa dovrebbero cercare davvero?

    Spesso si cerca sollievo fisico, flessibilità, o miglioramento mentale. Va bene cominciare da lì, ma la vera conquista è scoprire la dimensione spirituale dello yoga. Non è una moda: è un percorso di consapevolezza che svela nuovi valori e nuovi modi di essere.

    5. Qual è la differenza tra una pratica fisica e una pratica consapevole dello yoga?

    Una pratica puramente fisica rischia di diventare tecnica, competitiva e artificiale. Lo yoga vero si basa su tre pilastri: sforzo rilassato, postura stabile, concentrazione intima. L’equilibrio tra queste tre rende la pratica sacra, armonizzando mente, corpo e spirito. La consapevolezza è il cuore del cambiamento interiore.

    6. Nei tuoi corsi unisci yoga, meditazione e suono. Quali benefici porta questo mix?

    I miei corsi si strutturano sui Yoga Sutra, con attenzione all’asana (posizione), pranayama (respiro), dhyana (meditazione). Integro mantra e Nada Yoga – lo yoga del suono – per purificare la mente e influire sulle emozioni. Il risultato? Una calma profonda, meno stress, maggiore resilienza psicofisica. Il suono armonizza il cervello, scioglie la mente e sostiene il corpo.

    7. Cosa diresti a chi si sente “troppo rigido” o inadatto?

    La rigidità è normale e non è un limite. La mia pratica si adatta al corpo e alla mente di ciascuno. Il primo passo è ascoltarsi: meno sforzo, più presenza. La costanza e la gradualità portano risultati sorprendenti. Non serve essere flessibili: serve soltanto apertura e rispetto verso sé stessi.


    I corsi yoga di Adalberto Zappalà non sono una semplice palestra del corpo, ma un vero cammino verso la consapevolezza, la pace e la trasformazione interiore. Tra musica ancestrale, meditazione e posizioni yoga, ciascuno trova il proprio ritmo. Se cerchi equilibrio, profondità e armonia, questi corsi rappresentano un’esperienza autentica e potente.

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  • 🩰 Intervista a Eleonora Tredici – Dai corsi al palco, la danza come forma di espressione e libertà

    🩰 Intervista a Eleonora Tredici – Dai corsi al palco, la danza come forma di espressione e libertà

    Chi l’ha detto che un allievo non possa diventare un giorno un grande insegnante? La storia di Eleonora Tredici – ballerina, performer e oggi anche insegnante – è una di quelle che ispirano, dimostrando come la passione e la determinazione possano portarti lontano. Oggi guida corsi di hip hop, videodance e balli di gruppo con energia, empatia e uno stile tutto suo. L’abbiamo intervistata per farci raccontare il suo percorso, i suoi valori e qualche anticipazione sui progetti futuri.


    🎤 Intervista a Eleonora Tredici

    1. Eleonora, com’è nato il tuo amore per il ballo e quando hai deciso di fare il “salto” da allieva a insegnante?
    L’amore per il ballo nasce fin da piccola, seguendo le ballerine più famose e i programmi in TV, i film, i musical, la musica in generale. Sono diventata insegnante per caso, quando la mia maestra di Twerk e Reggaeton, Deborah, diventata anche mia amica, mi ha chiesto di sostituirla un paio di volte. In seguito mi hanno proposto di insegnare altre tipologie di danza proprio al Cavedio.

    2. Cosa ricordi delle tue prime lezioni da allieva?
    Le primissime lezioni da allieva a cinque, sei anni (propedeutica), ma non c’era la consapevolezza di quelle prese da adolescente e da adulta. Ogni lezione è un mix di emozione e connessione con la parte più profonda di me, ci si mette alla prova ogni volta e c’è sempre tanto divertimento. “Voglio fare anch’io questo mestiere” è sempre stato un pensiero più simile a un sogno, ora è realtà e ne sono grata.

    3. Nel tuo insegnamento, c’è qualcosa che porti con te proprio dalla tua esperienza da allieva?
    La conoscenza delle discipline e la serietà del ruolo che rivesto, appresa da tutti i miei maestri, ma anche quell’atmosfera positiva e di condivisione che ha contraddistinto ogni mio percorso da allieva e ogni esibizione, dalle sagre ai teatri, alla TV.

    4. Insegni balli di gruppo, hip hop e videodance. Cosa ti piace di ciascuna?
    Tenendo conto delle basi e delle prerogative di ogni disciplina, cerco di adattare le lezioni agli allievi. Mi piacciono i generi musicali e il mood di ciascuna disciplina. Sono danze molto espressive e fanno parte di me in modi diversi.

    5. Che atmosfera cerchi di creare nei tuoi corsi?
    Un ambiente di grande condivisione e crescita personale. Anche se prendo tutto molto sul serio, la parte “leggera” della danza non manca mai. Ogni lezione è cucita su misura sugli allievi. Il rispetto reciproco, la voglia di mettersi in gioco e lasciarsi andare: è questo che rende una lezione coinvolgente.

    6. Cosa diresti a chi è curioso di provare ma si sente impacciato?
    Essere timidi è normale. Anche io lo ero. Superare questi piccoli ostacoli porta a grandi gioie. Nessuno è lì per giudicare, e anche sbagliare è parte del gioco. Quello che succede in sala resta lì, ed è sempre bello.

    7. Hai un momento speciale con i tuoi allievi che ti ha colpita?
    Vedere i loro progressi è sempre una grande gioia. Quest’anno mi ha emozionata vedere alcune allieve notare il mio stato d’animo. Hanno colto chi ero, al di là del ruolo di insegnante.

    8. Hai progetti futuri da anticiparci?
    Vorrei organizzare un flashmob per promuovere i corsi e magari portare i miei gruppi a esibirsi o realizzare un saggio di fine corso. Vi aspetto in sala!


    L’energia e la dedizione che Eleonora Tredici mette nei suoi corsi di danza sono il riflesso di un amore autentico per il movimento e per le persone. Dai balli di gruppo all’hip hop, ogni lezione è un’occasione per divertirsi, migliorarsi e ritrovare sé stessi. Se cercate corsi di danza a Varese con un’atmosfera accogliente e tanta passione, i corsi di Eleonora Tredici fanno al caso vostro.

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  • 🌟 Intervista a Lorella Tonolli – benessere e movimento con metodo

    🌟 Intervista a Lorella Tonolli – benessere e movimento con metodo

    Da oltre vent’anni Lorella Tonolli guida i suoi corsi a Varese con passione e competenza, offrendo lezioni di ginnastica dolce, soft e total body. Pensate per migliorare il benessere fisico e mentale, queste attività uniscono disciplina, ascolto del corpo e condivisione. Scopriamo il suo percorso e l’approccio che rende i suoi corsi Lorella Tonolli un’esperienza completa.

    1. Da dove nasce la tua passione e la scelta di insegnare?

    «Sono stata sportiva fin da bambina: nuoto, ginnastica artistica, atletica, danza e pallavolo. Avevo un sogno: entrare all’ISEF. Dopo un brevissimo passaggio a Ingegneria al Politecnico ho superato con immensa gioia il test d’ingresso all’ISEF dell’Università Cattolica di Milano e da lì è iniziato il mio percorso professionale in palestra.»

    2. Come differiscono ginnastica dolce, soft e total body?

    «Ginnastica dolce e soft differiscono solo nel nome. Sono ideali per chi vuole mantenersi in forma, migliorare la mobilità articolare e ottenere una minima tonificazione, con attenzione alla schiena. Si lavora in piedi e a terra sul materassino.
    Il Total Body è una lezione completa: coinvolge tutti i distretti muscolari in fase aerobica – squat, affondi, manubri, bande elastiche – e include lavoro a terra su petto, dorso, core, glutei e gambe, per poi terminare con stretching e rilassamento cervicale. È pensato per tonificare e modellare il corpo, ma è sconsigliato a chi soffre di problemi alla schiena o alle ginocchia.»

    3. Come accogli chi riprende a muoversi dopo tanto tempo?

    «Le lezioni hanno un accompagnamento musicale rilassante e cerco di assecondare i gusti del gruppo. La prima regola è la comunicazione: chiedo a ogni partecipante di segnalare eventuali problemi o dolori. Invito a eseguire gli esercizi al proprio ritmo, con attenzione alla corretta esecuzione. Il confronto costante fa sentire le persone sicure e permette una maggiore consapevolezza dei movimenti del proprio corpo.»

    4. Quali benefici porta il Total Body?

    «Il Total Body mira al tono muscolare e al modellamento del corpo; se fatto almeno due volte a settimana e abbinato a un regime alimentare equilibrato, aiuta anche nel dimagrimento.»

    5. Hai una filosofia o un messaggio per i tuoi allievi?

    «Il mio mantra è: “Un passo alla volta, un obiettivo alla volta. Nessuna fretta, e tanta attenzione.” È importante procedere con calma, rispettando i tempi del proprio corpo.»

    6. Cosa diresti a chi ha paura di iniziare?

    «Non è facile convincere chi non ha motivazione, ma direi: “Vieni una volta e prova; prima di decidere, sperimenta. Fare ginnastica non è faticoso, né un esame: è trascorrere un’ora in buona compagnia.”»

    7. Nuovi progetti in vista?

    «Ho molti progetti ma poco tempo. Vorrei proporre un corso breve in pausa pranzo o un risveglio muscolare al mattino. Dopo vent’anni tengo vivi i gruppi con passeggiate gratuite: ci sono volte in cui siamo più di dieci! Per ora mi concentro sul mattino, ma vi terrò aggiornati.»

    Conclusione

    I corsi Lorella Tonolli sono ideali per chi desidera un approccio equilibrato al movimento: dalla ginnastica dolce alla tonificazione total body, ogni lezione unisce tecnica, empatia e ascolto del corpo. Perché ogni percorso inizia con un passo alla volta.

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  • 🎭 Corsi lirica Varese – L’opera lirica come non l’hai mai sentita: intervista a Claire Nesti

    🎭 Corsi lirica Varese – L’opera lirica come non l’hai mai sentita: intervista a Claire Nesti

    A Varese c’è un corso capace di far rivivere l’incanto dell’opera lirica con passione, profondità e grande umanità. A guidarlo è Claire Nesti, soprano drammatico, docente e divulgatrice, che con la sua esperienza porta tra i banchi dei corsi la bellezza del teatro musicale.

    🎤 Intervista a Claire Nesti – voce, passione e storia dell’opera lirica

    1. Claire, da dove nasce la tua passione per l’opera lirica e per il canto?

    Ho sempre amato il canto. Ho iniziato nei cori di voci bianche, poi un corso di tecnica vocale nel 2000 e successivamente lo studio con il soprano Elena Cecchi Fedi. È stato lì che ho scoperto davvero l’opera. E da quel momento non ne sono più uscita.

    2. Hai interpretato ruoli iconici come Santuzza, Tosca e Turandot. Come ti prepari?

    Sono tre figure femminili profondamente diverse e ognuna mi permette di esplorare un lato della femminilità moderna. Santuzza è una donna mediterranea, che ha deciso di mettere l’onore davanti al rifiuto di un amore non corrisposto. Tosca è una donna innamorata e passionale, e questa sua essenza la porterà ad essere ingannata oltre ogni misura. Turandot è un’idea, una leggenda sanguinaria sussurrata sulle labbra di un popolo oppresso da una legge tremenda: “Turandot pura sposa sarà a chi di sangue regio sveli gli enigmi che ella proporrà”; chi sbaglia un solo enigma verrà decapitato. Per la preparazione di questi personaggi studio molto: la partitura, il personaggio, le fonti letterarie. È un lavoro intenso, ma arricchente.

    3. Cosa ti ha spinto a proporre corsi di opera lirica a Varese?

    Un grande docente, il Maestro Guglielmo Pianigiani, mi ha trasmesso la passione per la storia del teatro musicale. Durante le sue lezioni rimanevano incollati alle sue parole e la storia si snodava sotto i nostri occhi. Non prendete le mie parole come una sviolinata perché i suoi esami erano davvero difficili e nozionistici, ma ho studiato talmente tanto che ormai la storia era impressa nella mia memoria. Quando ho visto che non c’era un corso lirica Varese dedicato, ho voluto colmare quel vuoto, anche per celebrare l’anno Pucciniano.

    4. A chi sono rivolti i tuoi corsi?

    I miei corsi sulla storia dell’opera lirica sono pensati principalmente per chi non ha mai avuto un contatto diretto con questo mondo – o crede di non averlo avuto! Cerco di utilizzare un linguaggio semplice, evitando tecnicismi inutili, anche se qualche nozione più specifica ogni tanto va introdotta. Il mio obiettivo è coinvolgere, incuriosire e far sorridere: voglio che ogni lezione sia un momento piacevole, non una lezione frontale e scolastica.
    Ovviamente sono benvenuti anche gli appassionati e gli esperti, che spesso mi aiutano ad arricchire le lezioni con osservazioni e domande stimolanti. Ogni corso include anche un momento speciale: una “telefonata con l’artista”, ovvero un’intervista dal vivo con cantanti lirici, compositori o professionisti del settore. È un modo concreto per entrare nel dietro le quinte del teatro musicale. In passato abbiamo avuto ospiti importanti come i baritoni Massimo Cavalletti e Matteo Mancini, il tenore Alessandro Fantoni, il soprano Martina Barreca e il compositore Franco Bettiol. Questi incontri rendono il corso ancora più vivo, reale e coinvolgente.

    5. Perché l’opera lirica è ancora attuale?

    Molte arti nel corso della storia sono nate in Italia, su tutte l’opera lirica. È la nostra eredità. Dal Seicento le corti europee parlavano italiano in ambito musicale. Conoscere le trame, le storie di quei personaggi immortali ci fa capire anche il presente. Abbiamo abiti diversi, pensieri differenti e modi di fare totalmente estranei ad un mondo passato, ma le emozioni sono le stesse.

    6. Un’opera che consigli sempre?

    Quando qualcuno si avvicina per la prima volta all’opera lirica e si iscrive ai corsi lirica Varese, consiglio sempre di iniziare da Giacomo Puccini. Le sue opere come La Bohème, Tosca, Madama Butterfly, Turandot o Gianni Schicchi sono perfette per un primo ascolto.
    Perché proprio Puccini? Perché è incredibilmente moderno: le sue eroine parlano con il cuore e le emozioni che trasmettono arrivano dirette, senza bisogno di spiegazioni complesse. Inoltre, molte delle sue melodie sono già familiari anche a chi non si è mai interessato all’opera, perché vengono usate spesso in pubblicità, film o programmi televisivi. Questo crea una sorta di “riconoscimento inconscio” che facilita l’ascolto e lo rende subito più coinvolgente.
    Insomma, Puccini riesce a conquistare anche chi pensa che l’opera sia difficile o distante. È un ponte perfetto tra la tradizione e la sensibilità contemporanea.

    7. Un consiglio a chi vuole iniziare?

    Semplice: iscrivetevi al corso lirica Varese. L’opera non è lontana o difficile. È umana, emozionante e… vi stupirà!

    🎼 Conclusione

    I corsi lirica a Varese con Claire Nesti sono un’esperienza completa: emozione, cultura e musica si intrecciano in ogni lezione. Che tu sia un neofita o un appassionato, qui trovi un modo diverso – più diretto, autentico e coinvolgente – di vivere l’opera.

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  • 💪Pilates Viviana Arcangioli Varese:  corsi per il benessere, con precisione e cura del dettaglio

    💪Pilates Viviana Arcangioli Varese: corsi per il benessere, con precisione e cura del dettaglio

    Vuoi ritrovare l’equilibrio tra corpo e mente, migliorare la postura e sentirti più tonico e flessibile? I corsi di Pilates con Viviana Arcangioli a Varese sono la soluzione ideale per chi cerca un approccio professionale, curato nei dettagli e adatto a ogni livello.

    Con il metodo Pilates Prestige, il lavoro si concentra su piccoli gruppi di 9-10 persone, per garantire a ogni partecipante un’attenzione personalizzata e risultati reali.

    Cos’è il Pilates?

    Il Pilates è una disciplina posturale che lavora in profondità su:

    • Tonicità muscolare
    • Flessibilità e coordinazione
    • Forza e resistenza
    • Postura corretta (statica e dinamica)
    • Controllo del centro del corpo (core)
    • Benessere globale e qualità della vita

    Viviana Arcangioli guida ogni lezione con precisione, esperienza e passione, adattando gli esercizi alle esigenze di ciascuno.

    Perché scegliere i corsi di Pilates Prestige con Viviana Arcangioli?

    Piccoli gruppi: massimo 10 persone per lezione
    Insegnamento personalizzato: ogni allievo è seguito individualmente
    Approccio professionale: grande attenzione alla postura e alla qualità del movimento
    Ambiente accogliente e motivante
    Perfetto per ogni età e livello di esperienza

    Sia che tu stia cercando di recuperare tono muscolare, alleviare dolori posturali o semplicemente sentirti meglio nel tuo corpo, questi corsi sono pensati per te.

    Dove e quando?

    I corsi di Pilates con Viviana Arcangioli si svolgono a Varese in una sala attrezzata, in un ambiente tranquillo e stimolante. Gli orari sono vari per venire incontro alle diverse esigenze. Essendo corsi a piccoli gruppi, i posti si esauriscono in fretta. Prenota il tuo prima che sia troppo tardi.

    Conclusione

    Se cerchi un corso di Pilates efficace, attento e stimolante a Varese, affidati a Viviana Arcangioli e al metodo Pilates Prestige. La qualità del tuo benessere merita un approccio su misura.

    📩 Contattaci ora per maggiori informazioni e per prenotare la tua lezione di prova!

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  • 🧘 Intervista a Morena Giorgetti – Da oltre 30 anni il cuore dei corsi di ginnastica al Cavedio

    🧘 Intervista a Morena Giorgetti – Da oltre 30 anni il cuore dei corsi di ginnastica al Cavedio

    Morena Giorgetti è una vera colonna portante del nostro centro. Con oltre trent’anni di esperienza e una passione travolgente per il movimento, Morena guida corsi di ginnastica per tutte le età, con un approccio attento e dinamico. In questa intervista ci racconta il suo percorso, i suoi corsi e la sua filosofia.

    1. Morena, da quanti anni collabori con il nostro centro e com’è iniziato il tuo percorso nel mondo della ginnastica?
    Avevo 20 anni quando ho iniziato, quindi ormai sono 34 anni che insegno! Ho cominciato prestissimo: a 6 anni facevo ginnastica artistica a livello agonistico. Dopo quell’esperienza, ho scelto di diventare istruttrice. Ho studiato all’Istituto Saini di Milano e da lì è iniziato tutto.

    2. Insegni corsi molto diversi tra loro: come scegli il giusto approccio per ogni lezione?
    Cambio spesso le lezioni: serve per non annoiare le persone e nemmeno me. Adatto sempre ogni lezione al tipo di corso e alle caratteristiche del gruppo che ho davanti.

    3. Qual è, secondo te, l’elemento più importante in una lezione di ginnastica ben riuscita?
    L’insegnante! (ride). Scherzi a parte, la cosa fondamentale è creare socialità. Poi strutturo la lezione con un buon riscaldamento, esercizi vari – con e senza attrezzi – e alla fine defaticamento e stretching, che aiutano a rilassare i muscoli ed evitare dolori.

    4. La ginnastica cervicale e per la schiena è molto richiesta: quali risultati noti più spesso tra i tuoi corsisti?
    Le mie allieve mi dicono che si sentono più sciolte, riescono meglio nei movimenti quotidiani, si sentono più elastiche e leggere.

    5. Dopo tanti anni di insegnamento, che tipo di legame si crea con le persone che frequentano i tuoi corsi?
    Un legame bellissimo! Mi seguono da anni, siamo affiatati, ci vediamo anche fuori dai corsi per un caffè o una cena. C’è grande affetto.

    6. Hai un episodio o un ricordo che ti è rimasto impresso in modo particolare?
    Sì, mi è capitato spesso che le mie allieve mi facessero regali per il compleanno, come abbigliamento sportivo da indossare durante i corsi. Sono piccoli gesti che ti fanno sentire apprezzata.

    7. Cosa diresti a una persona che vorrebbe iniziare un corso ma si sente “fuori forma” o troppo avanti con l’età?
    Non bisogna preoccuparsi! A volte capita che si iscrivano a un corso poco adatto e li indirizzo verso quello più giusto per loro. E mi ringraziano! Basta iniziare con calma, piano piano si migliora e si raggiungono risultati che sembravano impossibili.

    Con la sua energia, la sua esperienza e il suo approccio umano, Morena Giorgetti è una garanzia per chi cerca corsi di ginnastica efficaci, personalizzati e piacevoli. I suoi corsi di ginnastica a Varese sono un mix perfetto di salute, movimento ed efficacia. Che tu sia alle prime armi o voglia ritrovare il tuo benessere, con Morena sei in ottime mani!

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    E come direbbe Morena alla fine di una sua lezione: “E sciolgo!” per concludere poi con “E ciao!” 🤣

  • 💻 Intervista a Michele Bertoni – Informatica per tutti, dal primo clic all’intelligenza artificiale

    💻 Intervista a Michele Bertoni – Informatica per tutti, dal primo clic all’intelligenza artificiale

    Nell’era digitale, conoscere l’informatica non è più un’opzione, ma una competenza fondamentale. A Varese, i corsi di informatica tenuti da Michele Bertoni sono un punto di riferimento per chiunque desideri imparare o approfondire l’uso del computer, della programmazione e delle nuove tecnologie. Con un approccio pratico e personalizzato, Michele accompagna principianti e appassionati in un percorso coinvolgente, chiaro ed efficace.

    1. Michele, come nasce la tua passione per l’informatica e la tecnologia?

    Sono cresciuto in una famiglia tecnologica: avevamo un computer in casa già nei primi anni ’90. A 9 mesi riuscivo a mettere la musica sul PC, osservando i miei genitori usare il computer. È una passione nata in modo molto naturale.

    2. Nei tuoi corsi insegni sia a principianti che ad esperti. Come adatti il tuo metodo?

    Il corso più complesso da tenere è quello base, perché bisogna imparare a semplificare ciò che per me è ormai scontato. Dopo anni di formazione in ambiti diversi, ho imparato a calibrare spiegazioni ed esempi in base al pubblico.

    3. Cosa dovrebbe imparare per primo chi si avvicina all’informatica?

    Prima di tutto, capire il proprio rapporto con l’informatica. Se c’è anche una minima curiosità verso intelligenza artificiale o sicurezza online, è già un ottimo segnale: è da lì che si può partire.

    4. Insegni Python e C. Quali sono le differenze e a chi li consiglieresti?

    Python è più moderno e semplice, perfetto anche per non informatici. C, invece, è un linguaggio più vicino all’hardware, ideale per chi vuole davvero comprendere come funziona la programmazione a basso livello.

    5. Arduino, robotica, AI: come rendi questi temi accessibili?

    Adatto ogni lezione in base alla classe. Uso una combinazione di teoria e pratica per coinvolgere tutti, anche chi non ha un background tecnico.

    6. Cosa affascina di più gli studenti quando parli di intelligenza artificiale?

    La generazione di immagini da testo colpisce molto. Gli studenti restano sorpresi nel vedere le loro idee trasformarsi in immagini concrete grazie all’AI.

    7. Hai un esercizio “sorpresa” che ami proporre?

    Non ne ho uno fisso. Mi piace creare esempi personalizzati, basati sugli interessi e le professioni degli studenti: l’informatica deve essere utile e connessa alla realtà di chi la studia.

    8. Qual è il valore aggiunto dei tuoi corsi?

    Cerco di insegnare un metodo di ragionamento, più che una semplice serie di nozioni. Chi acquisisce un metodo, può affrontare anche problemi non trattati in aula.

    9. Novità in arrivo per il prossimo anno?

    Sì, ci sarà un nuovo corso sulla sicurezza informatica, adatto sia ai principianti che agli utenti avanzati. Per il resto… top secret!

    🎓 Conclusione

    Con l’esperienza e la passione di Michele Bertoni, i corsi informatica a Varese diventano un’occasione concreta per migliorare le proprie competenze digitali, dall’uso quotidiano del PC fino all’intelligenza artificiale e alla programmazione. Un’opportunità accessibile a tutti, pensata per imparare con metodo, curiosità e coinvolgimento.

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  • 💃 Corsi Zumba Carlo Giunta: energia, ritmo e divertimento a Varese

    💃 Corsi Zumba Carlo Giunta: energia, ritmo e divertimento a Varese

    Se cerchi corsi Zumba travolgenti, allegri e pieni di energia a Varese, quelli di Carlo Giunta – per tutti, “Carletto” – sono la scelta perfetta. I suoi corsi sono molto più di semplici lezioni di fitness: sono un’esperienza da vivere con il sorriso, tra musica, movimento e divertimento.

    Abbiamo intervistato Carlo Giunta, insegnante storico del Cavedio, per conoscere meglio il suo approccio e la sua filosofia.

    🎙 Intervista a Carlo Giunta

    1. Carletto, come è iniziato il tuo percorso nel mondo del fitness e del ballo?
    Tutto è iniziato con lo spinning, poi per caso ho accompagnato mia moglie a un corso Zumba e… mi sono innamorato della disciplina. Da quel giorno è nato un nuovo mondo per me: quello dei corsi Zumba.

    2. Insegni tante discipline: GAG, Zumba Gold, Fit & Boxe e molte altre. Come scegli cosa proporre in ogni lezione?
    Mi baso molto sull’atmosfera e sull’energia delle persone. Ogni lezione è anche un momento per “staccare la testa” e divertirsi davvero.

    3. Cosa rende i tuoi corsi unici?
    L’empatia. Cerco sempre di entrare in sintonia con il gruppo. Per me ogni lezione è un momento speciale.

    4. Il tuo “corso a rotazione” è molto amato: cosa lo rende così coinvolgente?
    È sempre una sorpresa! Alterno esercizi e discipline (Total Body, Pilates, GAG…), mantenendo sempre alto il divertimento. È anche il mio primo corso al Cavedio: ci sono molto affezionato.

    5. C’è un corso che senti più “tuo”?
    Senza dubbio i corsi Zumba. Creo le mie coreografie partendo dalla musica che sento in radio, le disegno come fossero piccole opere d’arte.

    6. A chi consigli i corsi Zumba, Zumba Gold o Slimmer Fitter Better?
    A tutti! Non serve esperienza, basta la voglia di divertirsi e muoversi.

    7. E per chi ha paura di non riuscire a stare al passo?
    Rispondo sempre con un sorriso: “Zitto e balla!”. Nessuna pressione, solo voglia di stare bene.

    8. Hai un aneddoto divertente da condividere?
    Quando dimentico un passo, le mie allieve lo sanno e mi aiutano subito. Questa complicità rende ogni lezione speciale.

    9. Novità in arrivo?
    Dopo il successo dello Zumba Gold, sto lavorando a un nuovo progetto: Zumba Kids!

    🧡 Conclusione

    Con i corsi Zumba di Carlo Giunta, ogni lezione è un concentrato di movimento, energia e sorrisi. Che tu sia un principiante o un veterano del fitness musicale, troverai il ritmo giusto per te.

    👉 Iscriviti ai corsi Zumba Carlo Giunta su Portalecorsi.com e unisciti alla community più attiva di Varese!

  • 🧘 Corsi Zsuzsa Matulai: il movimento come benessere a tutte le età

    🧘 Corsi Zsuzsa Matulai: il movimento come benessere a tutte le età

    Con una carriera che parte dalla ginnastica artistica ai Mondiali e arriva oggi ai corsi per il benessere della terza età, Zsuzsanna Matulai è una figura chiave nel panorama dei corsi di ginnastica per anziani a Varese. I corsi di Zsuzsa Matuali sono tra i più richiesti. Con il suo entusiasmo contagioso, guida ogni anno decine di allievi over 50 e over 60 verso uno stile di vita attivo, sereno e coinvolgente.

    1. Zsuzsanna, ci racconti com’è iniziato tutto?

    Tutto è nato quando avevo 9 anni, in Ungheria. A scuola ero vivace, sempre in movimento, e la mia insegnante di educazione fisica, la signora Melinda, ha visto in me qualcosa. Ha contattato mia madre e le ha chiesto di portarmi in una palestra di ginnastica artistica, ma siccome i miei genitori lavoravano entrambi, mi ha accompagnata lei stessa. Sono andata in palestra 2 o 3 volte e infine l’istruttrice mi ha accettata nel programma. Posso davvero dire che quell’incontro mi ha cambiato la vita.

    2. Cosa ti ha portato a diventare insegnante?

    Fin da piccola desideravo insegnare ed essere allenatrice di ginnastica. Dopo aver studiato educazione fisica e biologia, ho iniziato a insegnare davvero quando è nata mia figlia Monika (anche lei collabora con il Cavedio, insegna inglese). Il mio passaggio ai corsi di ginnastica per adulti è avvenuto quando mi sono trasferita a Varese (ero già in Italia) per stare più vicino a mia figlia; qui ho conosciuto Il Cavedio. Da allora, non ho più smesso.

    3. Insegni ginnastica dolce, +50, +60, ginnastica per schiena e cervicale. Come personalizzi il tuo metodo?

    Ascolto molto. Osservo i movimenti, ascolto le problematiche, e adatto gli esercizi. Anche se non sono un medico, capisco le esigenze e indirizzo ciascuno verso il corso più adatto. È fondamentale creare fiducia.

    Monika Takacs e Zsuzsanna Matulai, insegnanti del Cavedio Portalecorsi
    Foto di Monika Takacs e Zsuzsa Matulai di Filippo Impieri

    4. Cosa ti porti dalla tua carriera da atleta?

    La passione, è la parte fondamentale. Non basta fare qualcosa “perché si deve”. Chi viene con voglia si vede, e io cerco di trasmettere entusiasmo. I gruppi che si creano sono forti, si sente l’energia positiva. Un insegnante felice motiva chiunque.

    5. Perché è così importante muoversi dopo i 50 o 60 anni?

    Consiglio sempre: provate e capirete. Anche io faccio gli esercizi insieme ai partecipanti. Il movimento allevia i dolori e dà energia. Stare fermi è molto più faticoso!

    6. C’è un corso che senti più “tuo”?

    Mi piacciono tutti i corsi che tengo, ma quello che conta per me sono le persone e i gruppi. L’energia cambia in base a chi ho davanti, e questo rende ogni corso speciale.

    7. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere in ogni lezione?

    Che bisogna divertirsi. La vita è già piena di pensieri. In quell’ora ci si deve sentire leggeri, liberi, pensare solo a se stessi. Ridiamo, scherziamo, e il corpo risponde meglio.

    8. Cosa diresti a chi pensa di essere “troppo anziano” per iniziare?

    Non esiste il “troppo tardi”. Si può iniziare a qualsiasi età. Non perché “bisogna fare ginnastica”, ma perché fa stare bene. Anche stare insieme ad altri aiuta moltissimo. Muoversi è un regalo che ci si fa.

    🎯 Conclusione

    I corsi Zsuzsa Matulai non sono solo ginnastica, ma esperienze di benessere, relazione e rinascita personale. Dai corsi +50 a quelli +60, ogni lezione è un’opportunità per prendersi cura di sé, in un ambiente accogliente, positivo e stimolante. A Varese, è il momento giusto per iniziare.

    Scopri tutti i corsi di Zsuzsa Matulai

  • 🖌️ Corsi Silvia Larizza: L’arte come libertà e benessere a Varese

    🖌️ Corsi Silvia Larizza: L’arte come libertà e benessere a Varese

    Se ami disegnare, dipingere o semplicemente vuoi riscoprire il piacere della creatività, i corsi di arte a Varese con Silvia Larizza sono un’occasione unica per imparare, esprimersi e lasciarsi ispirare. In questa intervista, Silvia racconta la sua storia, il suo approccio e cosa rende speciali i suoi corsi di disegno, acquarello e ritratto.

    1. Silvia, com’è nata la tua passione per l’arte?

    È nata durante le scuole elementari, disegnando i miei personaggi preferiti dei cartoni animati. Già alle medie, le insegnanti consigliarono a mia madre di iscrivermi al liceo artistico. Ero completamente immersa nel disegno creativo e ricordo ancora con emozione il mio primo concorso vinto in occasione della festa di San Martino.

    2. Che tipo di corsi proponi e a chi sono rivolti?

    Propongo corsi di disegno, acquarello e ritratto pensati per chi ama l’arte, anche senza esperienza. Il mio obiettivo non è solo insegnare una tecnica, ma aiutare ogni persona a esprimere se stessa attraverso la creatività. Nei miei corsi, l’espressione personale viene prima della perfezione tecnica.

    Foto di Silvia Larizza, insegnante in corsi di arte per il Cavedio a Varese

    3. Come ti approcci all’insegnamento delle tecniche artistiche?

    Lavoro in modo empatico e informale. Cerco sempre di mettere a proprio agio chi partecipa ai corsi, soprattutto chi ha paura di sbagliare. Sottolineo spesso che l’errore è parte del processo creativo. Nelle lezioni si crea un ambiente armonioso, rilassato e concentrato, dove spesso nascono vere amicizie. Accompagno ogni allievo passo dopo passo, lasciando libertà nella scelta del soggetto.

    4. Hai una tecnica preferita?

    Amo particolarmente lacquarello, per la sua delicatezza e imprevedibilità. È una tecnica che insegna a lasciarsi andare, perfetta per chi ha bisogno di “sciogliersi” anche emotivamente nel processo creativo.

    5. C’è un aneddoto che ti è rimasto nel cuore?

    Ogni momento con i miei allievi è speciale. Le lezioni diventano spesso una sorta di terapia emotiva, in cui ognuno dimentica i problemi e si dedica solo all’arte. I ringraziamenti sinceri e i sorrisi davanti a un risultato riuscito sono le cose che mi restano di più nel cuore. Sentirmi chiamare “maestra” è un’emozione ogni volta.

    6. Che messaggio vuoi dare a chi si sente bloccato artisticamente?

    Non bisogna cercare la perfezione. L’importante è essere sé stessi e lasciarsi andare. Con il tempo e la pratica, ogni persona può acquisire fiducia nelle proprie capacità artistiche. L’arte è uno strumento potente per rafforzare l’autostima e conoscersi meglio.

    7. Hai progetti futuri in arrivo?

    Sì! Sto lavorando a nuovi corsi e iniziative artistiche che coinvolgeranno anche gli studenti attuali. Anche quando un corso finisce, porto con me le persone che hanno condiviso quel percorso, perché per me l’arte è anche una comunità viva.

    🎨 Conclusione

    I corsi Silvia Larizza sono molto più di un semplice momento formativo: sono uno spazio di libertà, ascolto e creatività. Se stai cercando corsi di arte a Varese, questo è il posto giusto per iniziare o ricominciare a disegnare, dipingere e ritrovarti.

  • 🎓 Intervista a Peggy Berthier: Corsi di Lingue a Varese con Passione e Metodo

    🎓 Intervista a Peggy Berthier: Corsi di Lingue a Varese con Passione e Metodo

    Vuoi imparare inglese o francese con una docente madrelingua e dall’esperienza internazionale? Scopri i corsi di Peggy Berthier a Varese, corsi lingue Varese proposti da Il Cavedio – Portalecorsi.

    In questa intervista, Peggy ci racconta il suo percorso e ci offre uno sguardo profondo sull’insegnamento delle lingue, tra metodo, cultura e passione.

    1. Peggy, ci racconti qualcosa del tuo percorso formativo e professionale?

    Le lingue fanno parte della mia vita da sempre. Sono cresciuta in una famiglia francese, ho studiato in scuole americane e internazionali, e ho sviluppato fin da giovane una profonda passione per le lingue e le culture del mondo.
    Dopo il diploma ho scelto la Scuola per Interpreti e Traduttori, trasformando il mio interesse in una professione. Ho lavorato come interprete, traduttrice, e docente, fino a diventare direttrice didattica della SSML di Varese per 12 anni.
    Oggi insegno per UNI International SSML a Varese, LIMEc a Milano e naturalmente per Cavedio – Portalecorsi. In 27 anni ho anche tradotto un libro pubblicato e sono perito tecnico per il Tribunale. Insegnare è una vera vocazione.

    2. Com’è insegnare in Italia da madrelingua francese?

    Insegnare è sempre uno scambio. Non è mai un processo a senso unico. Da madrelingua porto anche la dimensione culturale: non si insegna solo una lingua, ma tutto ciò che la circonda. Con gli studenti italiani c’è sempre una forma di mediazione culturale, uno scambio vivo tra due visioni del mondo.

    3. Insegni sia inglese che francese: che differenze noti nell’insegnamento?

    Sono due lingue e due culture completamente diverse. L’inglese è più “internazionale”, ma ha molte varianti (britannico, americano, australiano…).
    Gli italiani fanno spesso più fatica con l’inglese, anche se la grammatica è più semplice. Il francese può sembrare più accessibile, ma in realtà è più complesso a livello di grammatica e fonetica, richiedendo un lavoro accurato soprattutto sulla pronuncia.

    4. Quali difficoltà affrontano più spesso gli studenti italiani?

    Molti non sono abituati a un approccio attivo all’apprendimento linguistico. A scuola si fa ancora molta grammatica e poca conversazione.
    Io lavoro molto sulla produzione e comprensione orale, e prima ancora sull’atteggiamento psicologico: superare la paura di sbagliare, imparare a buttarsi, cambiare approccio. L’empatia viene prima del metodo.

    5. Qual è l’errore più comune nello studio delle lingue?

    Pensare che la lingua sia solo memoria e non logica pratica. Molti studenti cercano di tradurre parola per parola, ma la lingua va vissuta, non solo studiata. E soprattutto: non bisogna avere paura di sbagliare.

    6. Quanto è importante oggi conoscere bene l’inglese e il francese?

    Nel mondo di oggi, le lingue non sono solo un valore aggiunto, sono una necessità reale.
    Aprono opportunità di lavoro, viaggio, relazione. Sapere una lingua significa anche avere apertura mentale verso culture diverse.

    7. Che consiglio daresti a chi vuole iniziare ma pensa di non essere “portato”?

    Il “non sono portato” non esiste. Esistono metodi giusti o sbagliati per la singola persona.
    Un buon insegnante capisce come apprendi tu. La voglia e la motivazione sono già metà del lavoro. Se imparare è visto come un piacere e non come un obbligo, tutto diventa più semplice.

    ✨ Conclusione

    I corsi di Peggy Berthier rappresentano un’opportunità concreta per chi desidera imparare inglese o francese a Varese, in modo efficace, umano e coinvolgente.
    Con oltre 25 anni di esperienza e un metodo centrato sulla persona, i corsi lingue Varese proposti da Peggy uniscono cultura, comunicazione e formazione di qualità.

  • Zsuzsanna Matulai: la nostra insegnante vola a Lipsia per la Coppa del Mondo Master

    Zsuzsanna Matulai: la nostra insegnante vola a Lipsia per la Coppa del Mondo Master

    Sapevate che la ginnastica non ha età? A dimostrarlo ci pensa Zsuzsanna Matulai, storica insegnante dei corsi di ginnastica dolce e antalgica presso il nostro centro di Piazza Repubblica, che il prossimo 1° giugno rappresenterà l’Italia alla Coppa del Mondo Master di Ginnastica Artistica a Lipsia, in Germania.

    Zsuzsanna farà parte della squadra italiana composta da quattro ex ginnaste di alto livello, ognuna rappresentante di una decade di età: dai 30 fino agli over 70. E lei, che presto compirà 70 anni, salirà sugli attrezzi in rappresentanza della categoria 70+, portando in pedana l’eleganza e la passione di una vita intera dedicata alla ginnastica. Ex atleta della nazionale ungherese, medaglia di bronzo ai Mondiali del 1974, Zsuzsanna si è trasferita in Italia nel 1989 e da allora non ha mai smesso di trasmettere la sua energia a centinaia di allievi.

    La troviamo ogni settimana nei nostri corsi di:

    • Ginnastica +50 e +60
    • Ginnastica Dolce
    • Ginnastica Antalgica
    • Ginnastica per Schiena e Cervicale

    Per conoscerla meglio, le abbiamo fatto qualche domanda…


    Intervista a Zsuzsanna Matulai

    Zsuzsanna, cosa significa per te partecipare a una competizione internazionale a quasi 70 anni?
    Significa tantissimo. È una rivincita sul tempo che passa, ma anche una dimostrazione che il movimento e la cura del corpo non hanno età. Non vado per vincere medaglie, ma per rappresentare un ideale di benessere e longevità attiva.

    Come ti alleni per prepararti a questo tipo di gara?
    Mi alleno con costanza nella palestra della Nuova Ginfit, insieme ad altre ex ginnaste come mia figlia Monika. Facciamo esercizi mirati, sempre rispettando i limiti del corpo. Ma la vera preparazione è mentale: si tratta di ritrovare il piacere del gesto tecnico, anche se con meno potenza rispetto a una volta.

    Qual è il messaggio che vorresti trasmettere alle tue allieve dei corsi di ginnastica dolce?
    Che non è mai troppo tardi per iniziare a volersi bene. La ginnastica non è solo per i giovani o per chi vuole fare performance. È uno strumento per stare meglio, prevenire i dolori e ritrovare fiducia nel proprio corpo. È un atto d’amore verso se stessi.

    Cosa ti emoziona di più di questa esperienza?
    Il fatto di poter salire di nuovo su una pedana internazionale dopo 50 anni dalla mia prima Coppa del Mondo. È come chiudere un cerchio… o forse iniziarne uno nuovo!


    In bocca al lupo, Zsuzsanna!
    E per chi volesse conoscerla di persona… basta iscriversi a uno dei suoi corsi: lei vi aspetta con un sorriso, tanta professionalità, e un’energia da vera campionessa.