Categoria: Insegnanti

  • 🧘 Corsi Zsuzsa Matulai: il movimento come benessere a tutte le età

    🧘 Corsi Zsuzsa Matulai: il movimento come benessere a tutte le età

    Con una carriera che parte dalla ginnastica artistica ai Mondiali e arriva oggi ai corsi per il benessere della terza età, Zsuzsanna Matulai è una figura chiave nel panorama dei corsi di ginnastica per anziani a Varese. I corsi di Zsuzsa Matuali sono tra i più richiesti. Con il suo entusiasmo contagioso, guida ogni anno decine di allievi over 50 e over 60 verso uno stile di vita attivo, sereno e coinvolgente.

    1. Zsuzsanna, ci racconti com’è iniziato tutto?

    Tutto è nato quando avevo 9 anni, in Ungheria. A scuola ero vivace, sempre in movimento, e la mia insegnante di educazione fisica, la signora Melinda, ha visto in me qualcosa. Ha contattato mia madre e le ha chiesto di portarmi in una palestra di ginnastica artistica, ma siccome i miei genitori lavoravano entrambi, mi ha accompagnata lei stessa. Sono andata in palestra 2 o 3 volte e infine l’istruttrice mi ha accettata nel programma. Posso davvero dire che quell’incontro mi ha cambiato la vita.

    2. Cosa ti ha portato a diventare insegnante?

    Fin da piccola desideravo insegnare ed essere allenatrice di ginnastica. Dopo aver studiato educazione fisica e biologia, ho iniziato a insegnare davvero quando è nata mia figlia Monika (anche lei collabora con il Cavedio, insegna inglese). Il mio passaggio ai corsi di ginnastica per adulti è avvenuto quando mi sono trasferita a Varese (ero già in Italia) per stare più vicino a mia figlia; qui ho conosciuto Il Cavedio. Da allora, non ho più smesso.

    3. Insegni ginnastica dolce, +50, +60, ginnastica per schiena e cervicale. Come personalizzi il tuo metodo?

    Ascolto molto. Osservo i movimenti, ascolto le problematiche, e adatto gli esercizi. Anche se non sono un medico, capisco le esigenze e indirizzo ciascuno verso il corso più adatto. È fondamentale creare fiducia.

    Monika Takacs e Zsuzsanna Matulai, insegnanti del Cavedio Portalecorsi
    Foto di Monika Takacs e Zsuzsa Matulai di Filippo Impieri

    4. Cosa ti porti dalla tua carriera da atleta?

    La passione, è la parte fondamentale. Non basta fare qualcosa “perché si deve”. Chi viene con voglia si vede, e io cerco di trasmettere entusiasmo. I gruppi che si creano sono forti, si sente l’energia positiva. Un insegnante felice motiva chiunque.

    5. Perché è così importante muoversi dopo i 50 o 60 anni?

    Consiglio sempre: provate e capirete. Anche io faccio gli esercizi insieme ai partecipanti. Il movimento allevia i dolori e dà energia. Stare fermi è molto più faticoso!

    6. C’è un corso che senti più “tuo”?

    Mi piacciono tutti i corsi che tengo, ma quello che conta per me sono le persone e i gruppi. L’energia cambia in base a chi ho davanti, e questo rende ogni corso speciale.

    7. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere in ogni lezione?

    Che bisogna divertirsi. La vita è già piena di pensieri. In quell’ora ci si deve sentire leggeri, liberi, pensare solo a se stessi. Ridiamo, scherziamo, e il corpo risponde meglio.

    8. Cosa diresti a chi pensa di essere “troppo anziano” per iniziare?

    Non esiste il “troppo tardi”. Si può iniziare a qualsiasi età. Non perché “bisogna fare ginnastica”, ma perché fa stare bene. Anche stare insieme ad altri aiuta moltissimo. Muoversi è un regalo che ci si fa.

    🎯 Conclusione

    I corsi Zsuzsa Matulai non sono solo ginnastica, ma esperienze di benessere, relazione e rinascita personale. Dai corsi +50 a quelli +60, ogni lezione è un’opportunità per prendersi cura di sé, in un ambiente accogliente, positivo e stimolante. A Varese, è il momento giusto per iniziare.

    Scopri tutti i corsi di Zsuzsa Matulai

  • 🖌️ Corsi Silvia Larizza: L’arte come libertà e benessere a Varese

    🖌️ Corsi Silvia Larizza: L’arte come libertà e benessere a Varese

    Se ami disegnare, dipingere o semplicemente vuoi riscoprire il piacere della creatività, i corsi di arte a Varese con Silvia Larizza sono un’occasione unica per imparare, esprimersi e lasciarsi ispirare. In questa intervista, Silvia racconta la sua storia, il suo approccio e cosa rende speciali i suoi corsi di disegno, acquarello e ritratto.

    1. Silvia, com’è nata la tua passione per l’arte?

    È nata durante le scuole elementari, disegnando i miei personaggi preferiti dei cartoni animati. Già alle medie, le insegnanti consigliarono a mia madre di iscrivermi al liceo artistico. Ero completamente immersa nel disegno creativo e ricordo ancora con emozione il mio primo concorso vinto in occasione della festa di San Martino.

    2. Che tipo di corsi proponi e a chi sono rivolti?

    Propongo corsi di disegno, acquarello e ritratto pensati per chi ama l’arte, anche senza esperienza. Il mio obiettivo non è solo insegnare una tecnica, ma aiutare ogni persona a esprimere se stessa attraverso la creatività. Nei miei corsi, l’espressione personale viene prima della perfezione tecnica.

    Foto di Silvia Larizza, insegnante in corsi di arte per il Cavedio a Varese

    3. Come ti approcci all’insegnamento delle tecniche artistiche?

    Lavoro in modo empatico e informale. Cerco sempre di mettere a proprio agio chi partecipa ai corsi, soprattutto chi ha paura di sbagliare. Sottolineo spesso che l’errore è parte del processo creativo. Nelle lezioni si crea un ambiente armonioso, rilassato e concentrato, dove spesso nascono vere amicizie. Accompagno ogni allievo passo dopo passo, lasciando libertà nella scelta del soggetto.

    4. Hai una tecnica preferita?

    Amo particolarmente lacquarello, per la sua delicatezza e imprevedibilità. È una tecnica che insegna a lasciarsi andare, perfetta per chi ha bisogno di “sciogliersi” anche emotivamente nel processo creativo.

    5. C’è un aneddoto che ti è rimasto nel cuore?

    Ogni momento con i miei allievi è speciale. Le lezioni diventano spesso una sorta di terapia emotiva, in cui ognuno dimentica i problemi e si dedica solo all’arte. I ringraziamenti sinceri e i sorrisi davanti a un risultato riuscito sono le cose che mi restano di più nel cuore. Sentirmi chiamare “maestra” è un’emozione ogni volta.

    6. Che messaggio vuoi dare a chi si sente bloccato artisticamente?

    Non bisogna cercare la perfezione. L’importante è essere sé stessi e lasciarsi andare. Con il tempo e la pratica, ogni persona può acquisire fiducia nelle proprie capacità artistiche. L’arte è uno strumento potente per rafforzare l’autostima e conoscersi meglio.

    7. Hai progetti futuri in arrivo?

    Sì! Sto lavorando a nuovi corsi e iniziative artistiche che coinvolgeranno anche gli studenti attuali. Anche quando un corso finisce, porto con me le persone che hanno condiviso quel percorso, perché per me l’arte è anche una comunità viva.

    🎨 Conclusione

    I corsi Silvia Larizza sono molto più di un semplice momento formativo: sono uno spazio di libertà, ascolto e creatività. Se stai cercando corsi di arte a Varese, questo è il posto giusto per iniziare o ricominciare a disegnare, dipingere e ritrovarti.

  • 🎓 Intervista a Peggy Berthier: Corsi di Lingue a Varese con Passione e Metodo

    🎓 Intervista a Peggy Berthier: Corsi di Lingue a Varese con Passione e Metodo

    Vuoi imparare inglese o francese con una docente madrelingua e dall’esperienza internazionale? Scopri i corsi di Peggy Berthier a Varese, corsi lingue Varese proposti da Il Cavedio – Portalecorsi.

    In questa intervista, Peggy ci racconta il suo percorso e ci offre uno sguardo profondo sull’insegnamento delle lingue, tra metodo, cultura e passione.

    1. Peggy, ci racconti qualcosa del tuo percorso formativo e professionale?

    Le lingue fanno parte della mia vita da sempre. Sono cresciuta in una famiglia francese, ho studiato in scuole americane e internazionali, e ho sviluppato fin da giovane una profonda passione per le lingue e le culture del mondo.
    Dopo il diploma ho scelto la Scuola per Interpreti e Traduttori, trasformando il mio interesse in una professione. Ho lavorato come interprete, traduttrice, e docente, fino a diventare direttrice didattica della SSML di Varese per 12 anni.
    Oggi insegno per UNI International SSML a Varese, LIMEc a Milano e naturalmente per Cavedio – Portalecorsi. In 27 anni ho anche tradotto un libro pubblicato e sono perito tecnico per il Tribunale. Insegnare è una vera vocazione.

    2. Com’è insegnare in Italia da madrelingua francese?

    Insegnare è sempre uno scambio. Non è mai un processo a senso unico. Da madrelingua porto anche la dimensione culturale: non si insegna solo una lingua, ma tutto ciò che la circonda. Con gli studenti italiani c’è sempre una forma di mediazione culturale, uno scambio vivo tra due visioni del mondo.

    3. Insegni sia inglese che francese: che differenze noti nell’insegnamento?

    Sono due lingue e due culture completamente diverse. L’inglese è più “internazionale”, ma ha molte varianti (britannico, americano, australiano…).
    Gli italiani fanno spesso più fatica con l’inglese, anche se la grammatica è più semplice. Il francese può sembrare più accessibile, ma in realtà è più complesso a livello di grammatica e fonetica, richiedendo un lavoro accurato soprattutto sulla pronuncia.

    4. Quali difficoltà affrontano più spesso gli studenti italiani?

    Molti non sono abituati a un approccio attivo all’apprendimento linguistico. A scuola si fa ancora molta grammatica e poca conversazione.
    Io lavoro molto sulla produzione e comprensione orale, e prima ancora sull’atteggiamento psicologico: superare la paura di sbagliare, imparare a buttarsi, cambiare approccio. L’empatia viene prima del metodo.

    5. Qual è l’errore più comune nello studio delle lingue?

    Pensare che la lingua sia solo memoria e non logica pratica. Molti studenti cercano di tradurre parola per parola, ma la lingua va vissuta, non solo studiata. E soprattutto: non bisogna avere paura di sbagliare.

    6. Quanto è importante oggi conoscere bene l’inglese e il francese?

    Nel mondo di oggi, le lingue non sono solo un valore aggiunto, sono una necessità reale.
    Aprono opportunità di lavoro, viaggio, relazione. Sapere una lingua significa anche avere apertura mentale verso culture diverse.

    7. Che consiglio daresti a chi vuole iniziare ma pensa di non essere “portato”?

    Il “non sono portato” non esiste. Esistono metodi giusti o sbagliati per la singola persona.
    Un buon insegnante capisce come apprendi tu. La voglia e la motivazione sono già metà del lavoro. Se imparare è visto come un piacere e non come un obbligo, tutto diventa più semplice.

    ✨ Conclusione

    I corsi di Peggy Berthier rappresentano un’opportunità concreta per chi desidera imparare inglese o francese a Varese, in modo efficace, umano e coinvolgente.
    Con oltre 25 anni di esperienza e un metodo centrato sulla persona, i corsi lingue Varese proposti da Peggy uniscono cultura, comunicazione e formazione di qualità.

  • Zsuzsanna Matulai: la nostra insegnante vola a Lipsia per la Coppa del Mondo Master

    Zsuzsanna Matulai: la nostra insegnante vola a Lipsia per la Coppa del Mondo Master

    Sapevate che la ginnastica non ha età? A dimostrarlo ci pensa Zsuzsanna Matulai, storica insegnante dei corsi di ginnastica dolce e antalgica presso il nostro centro di Piazza Repubblica, che il prossimo 1° giugno rappresenterà l’Italia alla Coppa del Mondo Master di Ginnastica Artistica a Lipsia, in Germania.

    Zsuzsanna farà parte della squadra italiana composta da quattro ex ginnaste di alto livello, ognuna rappresentante di una decade di età: dai 30 fino agli over 70. E lei, che presto compirà 70 anni, salirà sugli attrezzi in rappresentanza della categoria 70+, portando in pedana l’eleganza e la passione di una vita intera dedicata alla ginnastica. Ex atleta della nazionale ungherese, medaglia di bronzo ai Mondiali del 1974, Zsuzsanna si è trasferita in Italia nel 1989 e da allora non ha mai smesso di trasmettere la sua energia a centinaia di allievi.

    La troviamo ogni settimana nei nostri corsi di:

    • Ginnastica +50 e +60
    • Ginnastica Dolce
    • Ginnastica Antalgica
    • Ginnastica per Schiena e Cervicale

    Per conoscerla meglio, le abbiamo fatto qualche domanda…


    Intervista a Zsuzsanna Matulai

    Zsuzsanna, cosa significa per te partecipare a una competizione internazionale a quasi 70 anni?
    Significa tantissimo. È una rivincita sul tempo che passa, ma anche una dimostrazione che il movimento e la cura del corpo non hanno età. Non vado per vincere medaglie, ma per rappresentare un ideale di benessere e longevità attiva.

    Come ti alleni per prepararti a questo tipo di gara?
    Mi alleno con costanza nella palestra della Nuova Ginfit, insieme ad altre ex ginnaste come mia figlia Monika. Facciamo esercizi mirati, sempre rispettando i limiti del corpo. Ma la vera preparazione è mentale: si tratta di ritrovare il piacere del gesto tecnico, anche se con meno potenza rispetto a una volta.

    Qual è il messaggio che vorresti trasmettere alle tue allieve dei corsi di ginnastica dolce?
    Che non è mai troppo tardi per iniziare a volersi bene. La ginnastica non è solo per i giovani o per chi vuole fare performance. È uno strumento per stare meglio, prevenire i dolori e ritrovare fiducia nel proprio corpo. È un atto d’amore verso se stessi.

    Cosa ti emoziona di più di questa esperienza?
    Il fatto di poter salire di nuovo su una pedana internazionale dopo 50 anni dalla mia prima Coppa del Mondo. È come chiudere un cerchio… o forse iniziarne uno nuovo!


    In bocca al lupo, Zsuzsanna!
    E per chi volesse conoscerla di persona… basta iscriversi a uno dei suoi corsi: lei vi aspetta con un sorriso, tanta professionalità, e un’energia da vera campionessa.